Luca Frusone |
COMUNICATO STAMPA di Luca Frusone, portavoce alla Camera dei Deputati (M5S)
Frosinone, 26/11/2015
“Dopo ACEA i cittadini ricevono un’altra stangata,
questa volta l’aumento di tariffe avviene sui rifiuti e ancora una volta alla
base di questi aumenti di costi, c’è la negligenza e il lassismo delle
amministrazioni, in questo caso la colpa è della Regione e del commissario
governativo che all’epoca gestì l’emergenza.
La MAD Società che gestisce la discarica di Roccasecca,
chiedeva alla Regione la determinazione della tariffa definitiva, come previsto
da decreto ministeriale, in quanto fino ad allora la tariffa stabilita era
solamente provvisoria. Nel 2012 nonostante vari solleciti, la MAD non riesce ad
avere una risposta dalla Regione Lazio e così fa ricorso chiedendo il
risarcimento dei danni causati dal ritardo. Il TAR Lazio con sentenza 685/2014
ha sancito il mancato adeguamento tariffario e il riconoscimento del credito
alla società ricorrente. Nello specifico Regione e Presidenza del Consiglio
sono state condannate a pagare quasi 10 milioni di euro. La Regione dal 2007 al
2012 non è riuscita a stabilire una tariffa che per legge andava stabilità in
40 giorni ed ora fa pagare il conto ai cittadini. Una vergogna. Senza contare
che la responsabilità ricade anche sulla Presidenza del Consiglio, in quanto
l’allora commissario ministeriale non seppe gestire la situazione. Proprio per
questo ho intenzione d’interrogare il Governo affinché contribuisca in qualche
maniera per evitare l'aumento delle bollette, per cercare di scongiurare la ricaduta
economica nelle tasche dei cittadini già fortemente provati dalla crisi e dalla
pressione fiscale.
I soldi dovrebbero cacciarli Marrazzo e la
Polverini che hanno impiegato 5 anni per fare una tariffa e l'attuale
amministrazione regionale che fa finta di non vedere i preoccupanti rapporti
dell'ARPA sulla gestione della discarica di Roccasecca che ora vuole persino il
quinto invaso. Naturalmente la voce dei sindaci non è pervenuta. Quando
si tratta di acqua o di rifiuti c'è un silenzio scioccante, a meno che non si è
sotto elezioni.”
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