C O M U N I C A T O S T A M P A
La
sanità provinciale negli ultimi anni è stata nell’occhio del ciclone,
quotidianamente i mass media hanno riportato
le criticità delle varie strutture ospedaliere e distrettuali. Problematiche
dovute anche alle direttive impartite dalla Regione, che ha voluto dare impulso
a politiche sanitarie basate su progetti di dubbia utilità, quali le Case della
Salute o quelle del Parto, mentre poco è stato fatto per ridurre gli sprechi o
affrontare la carenza di personale ormai ridotto ai minimi termini e migliorare
la quantità e la qualità delle prestazioni. Inoltre, l’applicazione fatta
dall’A.S.L. delle scelte regionali ha ulteriormente aggravato la situazione. Nonostante,
la pressante attività del Coordinamento Provinciale Sanità, dei Comitati, delle
Associazioni e di qualche forza politica, la maggioranza dei Sindaci (compresi
quelli delle città sede di presidi ospedalieri) votò in favore dell’adozione
dell’Atto Aziendale presentato dal Direttore Generale.
Da
oltre un anno gli “Amici del MoVimento 5 Stelle Sora” hanno chiesto le dimissioni
del manager dell’A.S.L., per non essere stata in grado di imprimere quel cambio
di marcia necessario ad incamminare la provincia verso l’autonomia sanitaria, per
non aver ridotto la mobilità passiva, non aver saputo sfruttare al meglio le
ingenti risorse finanziarie destinate alla sanità, che si trova a dipendere
sempre più dalle strutture romane.
Una
brava manager avrebbe dovuto dare risposte adeguate ai problemi che
attanagliano la sanità. Invece, gli ospedali, in particolare quello di Sora,
continuano a reggersi sulla buona volontà ed il sacrificio di chi vi lavora, ma
anziché elogiare chi si sacrifica con continui straordinari per garantire una
buona qualità assistenziale, si assiste al blocco degli straordinari (misura
legittima, ma forse non opportuna dato l’attuale stato di emergenza) che
potrebbe avere ripercussione su chi necessita di assistenza e sull’erogazione
di prestazioni sanitarie. In generale, la carenza di personale è sempre stata
affrontata con misure temporanee che, oltre a far sviluppare l’accennata
criticità legata agli straordinari, hanno posticipato i problemi. Un esempio,
lo si ha con il Reparto di Pediatria di Sora, l’arrivo di due pediatri non ha
risolto il problema del personale, in quanto un medico già in forza al Reparto,
andrà in pensione nel giro di pochi mesi, mentre sembra che non abbia ancora
assunto servizio uno dei due pediatri recentemente destinati al “Ss. Trinità”.
Pertanto, a breve la Pediatria si troverà ad affrontare una gravissima
situazione con eventuali ripercussioni su altri reparti.
Oggi
i Sindaci di tutta la provincia dovranno esprimersi sull’operato della dott.ssa
Mastrobuono. Francamente, si ritiene che l’ odierna valutazione del D.G.
dell’A.S.L. non serva, per vari motivi. Il primo è che ormai le decisioni
relative alla sanità non solo sono già state prese, ma sono state messe in
atto! Inoltre, è noto che la dott.ssa Mastrobuono dovrà lasciare Frosinone per
cambiare incarico. I Sindaci avrebbero potuto e dovuto esercitare - per tempo -
il loro potere di “veto” nei confronti dell’Atto Aziendale, oppure ricorrere
contro di esso proprio come ha fatto il M5S, che grazie al portavoce Luca
Frusone ha depositato un ricorso al Presidente della Repubblica. L’opposizione
dei Sindaci all’Atto Aziendale sarebbe stato un importante segnale politico nei
confronti del Presidente Zingaretti e avrebbe dato, magari, la possibilità di
affrontare direttamente con lui i problemi della sanità (ad es. la mobilità
passiva, le liste d’attesa ed altri) e scegliere una linea politica di sviluppo
e non di tagli.
Adesso
qualunque valutazione, sia essa positiva o negativa, dell’operato della manager
non porterà nessun miglioramento alla situazione della sanità, della quale
anche i Primi Cittadini (che hanno avallato le scelte aziendali) sono
responsabili, soprattutto in considerazione del fatto che la legge conferisce a
loro i poteri per rappresentare le esigenze sanitarie della popolazione.
Pertanto, oggi dovrebbe essere data la possibilità di giudicare anche l’operato
dei Sindaci.
Si ritiene,
inoltre, che la valutazione della dott.ssa Mastrobuono, non dovrebbe spettare
alle istituzioni, ma a tutti coloro che in questi anni hanno avuto bisogno di
cure e che hanno trovato risposta ai loro problemi fuori dalla provincia, con
grave disagio anche per i loro familiari. Dovrebbe essere data la possibilità di
esprimersi a tutte quelle persone che aspettano tempi biblici per potersi
sottoporre ad un esame specialistico. Infine, tale possibilità dovrebbe essere riconosciuta
ed esercitata dagli stessi operatori del comparto sanità.
L’unica
vera domanda da porsi è: la sanità negli ultimi anni è migliorata, si o no?
La
dott.ssa Mastrobuono è stata bocciata, e da molto tempo, dalla gente e
dall’opinione pubblica, gli unici che non se ne sono accorti - salvo poche
eccezioni - sono proprio i Sindaci.
Con
l’occasione si porgono cordiali saluti.
Sora, 26 ottobre 2015
Il Portavoce del Meetup
Fabrizio Pintori
Nessun commento:
Posta un commento