Alcune riflessioni in merito al referendum sono d’obbligo.
Innanzitutto, con rammarico, si è constatato un continuo degrado politico: proprio in questi ultimi giorni tutti coloro che difendono la Costituzione sono stati definiti un’accozzaglia da alcuni esponenti che sostengono a tutti costi il “cambiamento”. È bene ricordare che il testo della Costituzione è nato grazie al lavoro dell’Assemblea Costituente, che all’epoca era formata dai rappresentanti di quasi tutte le forze politiche italiane, era anch’essa un’accozzaglia?
Costoro dovrebbero invece interrogarsi sul perché forze politiche e partiti tanto distanti tra loro hanno trovato questo punto, o meglio, questo caposaldo in comune: la difesa della Costituzione.
I sostenitori del “cambiamento” dimenticano che cambiare non è sinonimo di migliorare. Spesso affermano che si deve snellire la burocrazia modificando la Costituzione perché ci vuole troppo tempo per approvare le leggi, ma se fosse vera questa affermazione dovrebbe valere per tutte le leggi. Invece, alcune vengono approvate in meno di 20 (venti) giorni, ad esempio: la legge Fornero; la legge Boccadutri (che ha elargito ai Partiti 45,5 milioni di euro senza alcuna verifica sui bilanci).
Questo dimostra che il problema non è la Costituzione, bensì la volontà politica di portare avanti una proposta di legge oppure insabbiarla.
Altro argomento impiegato da chi vuole il “cambiamento” è il taglio ai costi della politica. Secondo la Ragioneria Centrale dello Stato nella migliore delle ipotesi, con la riforma, si potrebbero risparmiare 49 milioni di Euro, pari a circa 0,80 € all’anno per ogni italiano, l’equivalente di una tazzina di caffè! Eppure sarebbe bastato – senza stravolgere la Costituzione – approvare la proposta di legge ordinaria del M5S sul taglio allo stipendio dei parlamentari per risparmiare importi superiori.
Al di là delle valutazioni economiche, c’è qualcuno che vuole perdere il diritto di eleggere i propri senatori per una tazzina di caffè all’anno?
In aggiunta a queste riflessioni, si conclude segnalando che la vetta dell’anti-informazione si è raggiunta quando i sostenitori del si hanno detto che si tratta di una riforma contro il sistema…!?!? Peccato, che la riforma ha ottenuto l’appoggio di tutti i cosiddetti poteri forti (banche d’affari, agenzia di rating, industriali, ecc….) e loro non si danno la zappa sui piedi!
Se questi soggetti appoggiano la riforma, la domanda è: perché lo fanno? Per il nostro bene o per il loro?
Prima di votare, invitiamo tutti i cittadini a leggere il testo della riforma.
Informatevi!
Con l’occasione si porgono cordiali saluti.
Sora, 29 novembre 2016
Il Portavoce
Fabrizio Pintori
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