C
O M U N I C A T O S T A M P A
Nell’ultimo
Consiglio Comunale – come ormai noto – è stato affrontato il tema della
gestione del servizio idrico integrato e, nonostante la delibera sia stata
approvata all’unanimità, sorgono delle perplessità in merito all’efficacia che
il mandato assegnato al Sindaco possa produrre effetti positivi sugli utenti.
Infatti, consiste semplicemente nel chiedere nella Conferenza dei Sindaci (che
si svolge in data odierna) di sospendere e/o revisionare la procedura di
approvazione delle tariffe in attesa dell’esito della risoluzione della
convenzione con Acea.
Purtroppo, la
storia ha dimostrato che spesso i Sindaci in sede di Conferenza non riescono a
raggiungere una posizione comune e quando la raggiungono (come nel caso della
messa in mora di Acea) non rispettano le procedure di voto previste.
È auspicabile
che la procedura venga sospesa. Infatti, a fronte di tanti disagi e
disservizi,
è assurdo proporre un aumento tariffario dell’8% annuo per il quadriennio
2016/2019, che a regime porterà ad un aumento del 36%. La tariffa dipende da
vari fattori, fra i quali: gli investimenti e la qualità del servizio erogato. Allo
stato attuale, in base agli elementi indicati ed agli investimenti futuri, si
ritiene che la proposta di aumento non sia assolutamente congrua e
proporzionata, anzi si dovrebbero pagare tariffe molto più basse.
In attesa
di ulteriori sviluppi, la strada da seguire è contestare prontamente ad Acea il
mancato rispetto degli adempimenti contrattuali, verificare l’effettiva
realizzazione del piano degli investimenti e delle opere (depuratori, reti
idriche ecc.) che dovevano essere effettuati in passato, nonché il regolare
versamento del canone di concessione. La Conferenza dei Sindaci deve
sollecitare al riguardo la Segreteria Tecnica Operativa (S.T.O.) a svolgere con
solerzia i citati controlli ed in caso di inerzia o superficialità della
Segreteria destituirne i componenti.
Un
ulteriore strada che i Sindaci devono seguire è quella di sollecitare la
Regione ad emanare i decreti attuativi della legge regionale n. 5/2014 (cd.
legge sull’acqua pubblica), che giacciono ancora in un cassetto.
A
fronte, quindi, di una delibera che concede un mandato dall’esito incerto, vi è
un’ordinanza del Comune che incide concretamente sui cittadini del centro
storico: l’Ordinanza n. 10660, del 4 agosto u.s..
Con
questo provvedimento dal testo poco chiaro, i proprietari degli immobili e gli
esercenti in via Fosca, piazza Mayer Ross, piazza Umberto I e del vicolo S.
Francesco (area oggetto dei lavori dei “Contratti di Quartiere”) vengono
obbligati a provvedere: “…. all’adeguamento
degli allacci alla nuova rete idrica con specifico riferimento alle cassette ed
ai contatori ….
le spese di adeguamento sono a carico
degli utenti ……..”.
In
base a quale legge il Comune può imporre il “riallaccio” dell’acqua? Per quali
motivi degli utenti – che in passato pagarono l’allaccio – devono ripagarlo
nuovamente se il distacco non è dipeso da loro?
Le
perplessità che emergono dalla lettura dell’Ordinanza continuano. Nel testo si
legge che: “RAVVISATA la
necessità di garantire la fornitura idrica …..”, ma in base alla vigente normativa
non spetta più al Comune garantire il servizio idrico!
Queste
modalità erano state concordate tra il Comune ed Acea con un apposito contratto
per la realizzazione della rete idrica nell’ambito dei Contratti di Quartiere?
L’ordinanza
così come è stata impostata è del tutto in favore di Acea. Infatti, in base ad
essa, gli utenti rischiano in caso di mancato adeguamento il distacco del
servizio anche senza essere morosi!
Anche in
questa occasione l’Amministrazione De Donatis è in perfetta continuità con
l’Amministrazione Tersigni, che in passato emanò provvedimenti analoghi, e
senza dimenticare la richiesta di allungare i termini per adempiere alla
diffida della messa in mora.
Di fatto, con
tale ordinanza eccessivamente zelante il Comune va ad inserirsi in un rapporto
contrattuale tra privati, utenti ed Acea, incidendo in maniera negativa sui
primi. Pertanto, al fine di difendere i cittadini, invitiamo il Sindaco a
revocare prima possibile l’ordinanza in quanto si ritiene che sia illegittima
per eccesso di potere, violazione di legge ed incompetenza.
Con l’occasione si porgono cordiali saluti.
Sora, 2
settembre 2016
Il Portavoce
Fabrizio Pintori
Il 90% dei Cittadini NON HA MAI FIRMATO un contratto scritto ''AD SUBSTANTIAM'' con ACEA ATO 5 e quindi non hanno alcun dovere nei confronti di chi tenta di imporgli lo spostamento dei contatori.
RispondiEliminaI contenuti di quello che sto dicendo, sono stati emessi da una Sentenza di secondo grado, MAI APPELLATA da ACEA ATO 5 e quindi esecutiva
In merito poi ai vari reclami, da fare al Gestore per quello che attiene ai mancati adempimenti e anche per TRUFFA CONTINUATA E CONCLAMATA ... ho scritto una nota pesantissima, inviata anche per conoscenza a diversi uffici istituzionali - i quali hanno anch'essi gravi responsabilità - per metterli TUTTI attorno a un tavolo virtuale e per sollecitarli a dare una risposta adeguata.
E questa nota è stata inviata da me, da diversi utenti di Sora, di Isola Liri e di Broccostella e l'ho inviata anche alla Stampa ...
E proprio di oggi è la notizia che anche il Quotidiano L'INCHIESTA, ha inviato all'ANAC un esposto che tende esattamente a chiarire tutte le questioni che questo PSEUDO Gestore idrico ha creato in più di TREDICI ANNI di inadempimenti e di vessazioni ...