Commissariato della
P.S..
Recentemente ha suscitato un certo clamore mediatico la
possibilità che il Commissariato della P.S. venga trasferito da Sora ad Isola
Del Liri. Al riguardo è necessario svolgere alcune precisazioni. Innanzitutto,
non vi è alcun dubbio che la presenza del Commissariato sia un valore aggiunto
per la città, tenuto conto del fatto che Sora è stata oggetto di numerosi furti
soprattutto nelle zone periferiche, si pensi ad esempio a S. Vincenzo Ferreri o
a Val Francesca e non solo. Esso svolge anche una funzione di tutela per i
cittadini e di deterrenza nei confronti dei malfattori. Tuttavia, è necessario
bilanciare alcune esigenze, da un lato, vi è quella di garantire al personale
in servizio una sede decorosa dell’attività svolta, dall’altro si cercare di
trovare la soluzione meno dispendiosa per le tasche dei sorani.
Per risolvere tale problema, che risale nel tempo, è apparso
quanto meno irrituale rivolgersi, in questo frangente, direttamente al Ministro
dell’Interno per evitarne il trasferimento. Va bene vagliare tutte le possibili
strade per salvare la sede del Commissariato, ma probabilmente era necessario
agire con maggiore determinazione ed energia per tempo. Senza voler alimentare
inutili polemiche, da semplici cittadini l’augurio
è che si riesca a garantire – possibilmente a costi sostenibili ed
accettabili per la cittadinanza - la
permanenza del Commissariato a Sora e fornire degli ambienti di lavoro
confortevoli a coloro che rischiano la vita per garantire al sicurezza.
La possibilità di utilizzare anche in questo caso, come per
il centro anziani, lo strumento del contratto di disponibilità desta forti
perplessità.
Il contratto di disponibilità è stato introdotto dal D.L.
1/2012 cosiddetto “cresci Italia” e
convertito nella L. 27/2012. Pur essendo previsto per facilitare le forme
di Partenariato Pubblico-Privato (PPP) e permettere alle Pubbliche
Amministrazioni di reperire i fondi necessari presso i privati, non è mai
riuscito ad affermarsi. Infatti, ad oggi, sono pochissimi i contratti di questo
tipo sottoscritti dalle Pubbliche Amministrazioni.
Con il contratto di disponibilità: “…. sono affidate, a rischio e a spesa dell’affidatario (il privato), la costruzione e la messa a disposizione a
favore dell’Amministrazione aggiudicatrice di un’opera di proprietà privata
destinata all’esercizio di un pubblico servizio” e tutto ciò a fronte del
pagamento di un canone. L’impiego di tale strumento esula dai vincoli del patto
di stabilità e non viene considerato spesa pubblica quando l’impresa privata si
assume il “rischio di costruzione dell’opera”,
e alternativamente, o il “rischio di
disponibilità” o il “rischio di
mercato”. Senza scendere in ulteriori tecnicismi, si deve specificare dal
punto di vista contabile che la corretta ripartizione dei rischi tra pubblico e
privato permetterà di contabilizzare le spese relative all’investimento off balance (fuori bilancio), mentre il
canone graverà sulle spese correnti. In assenza di tale corretta ripartizione
dei rischi l’operazione dovrà essere qualificata come operazione di
indebitamento del Comune.
La normativa vigente non prevede uno schema ben definito del
contratto, secondo l’orientamento espresso dalla Corte dei Conti con la
delibera n. 66 del 31 maggio 2012,: “…. il corretto inquadramento dell’operazione di
PPP, anche ai fini contabili di ciascuna operazione, non può che scaturire da
un’attenta valutazione, caso per caso, delle singole fattispecie.”. Di fatto le eventuali ripercussioni sul
bilancio comunale dipenderanno dalla meticolosità con cui verrà redatto il
capitolato prestazionale del bando di gara e dalla precisione delle clausole
contrattuali.
Ciò considerato
non si può non tener conto che l’Amministrazione Tersigni ha già fatto ricorso
a tale tipologia di contratto per il Centro Anziani e ha bandito la gara per
l’appalto con finanziamento tramite terzi per la pubblica illuminazione. Tali
operazioni, rientranti nell’ambito più generale del partenariato
pubblico-privato, impegneranno il bilancio comunale per periodi temporali
estremamente lunghi (20 anni) e i notevoli canoni che il Comune sta già
versando (per il Centro Anziani) o che sarà tenuto a pagare al futuro
aggiudicatario della gara per la pubblica illuminazione irrigidiranno la spesa
corrente riducendo lo spazio per altre decisioni di spesa.
Come già
evidenziato da innumerevoli pronunciamenti delle magistrature amministrativa e
contabile, da vari provvedimenti dell’ANAC e dall’ampia letteratura in materia
di concessioni (sia di servizi che di costruzione e gestione), il ricorso agli
schemi di partenariato pubblico-privato deve trovare la sua ragion d’essere
nell’ottimale allocazione dei rischi tra l’Ente pubblico e il concessionario.
Solo grazie a tale allocazione è possibile rendere più conveniente l’utilizzo
dello strumento del partenariato rispetto a quello rappresentato dalla
tradizionali procedure tradizionali per la realizzazione di opere pubbliche o
per l’acquisizione di servizi.
In caso
contrario, il ricorso al partenariato, che pure sconta alcuni specifici costi
maggiori rispetto a quelli della procedura tradizionale di appalto (ad es. una
maggiore complessità per la predisposizione del contratto e per la sua
successiva gestione) può rivelarsi nel tempo meno conveniente dell’appalto
tradizionale.
I contratti di
partenariato pubblico-privato non devono pertanto costituire un mero strumento
per realizzare opere quando le casse comunali non consentono di effettuare
investimenti.
Essi, inoltre,
richiedono un costante presidio da parte dell’Amministrazione concedente, con
la conseguente necessità di disporre di un’organizzazione comunale in grado di
monitorarne la loro evoluzione nel tempo.
Nonostante le valutazioni svolte, questo tipo contratto
sembra riscuotere un certo successo proprio a Sora.
Ad ogni buon fine, fermo restando l’opportunità di garantire la permanenza della sede del
Commissariato a Sora, si prega di voler valutare altre forme
contrattuali per evitare di gravare ulteriormente sulle spese correnti di
bilancio o correre il rischio che l’intera operazione venga inquadrata come
indebitamento.
Con l’occasione si porgono cordiali saluti.
Sora, 30 gennaio 2016
Il Portavoce del Meetup
Fabrizio Pintori
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