venerdì 8 maggio 2015

Frusone "Italicum: a un Porcellum puoi mettere la cravatta ma sempre porcellum rimane”

di Luca Frusone, portavoce eletto alla Camera dei Deputati

PLURALITA' DI STAMPA a FROSINONE. L'altro giorno leggevo su il quotidiano "Ciociaria editoriale OGGI" alcune dichiarazioni del Senatore Scalia e della Spilabotte sull'Italicum che coprivano un'intera pagina. Naturalmente dichiarazioni di giubilo...contenti loro di aver avuto la stessa parte che ebbero i fascisti nel 1923 con la legge Acerbo. Ho mandato un articolo dove anche io esprimevo le mie opinioni ma non mi pare siano state pubblicate su tale giornale, solo su "L'inchiesta quotidiano". 

Magari avevo cose un po' scomode da dire...giudicate voi:

"Italicum: a un Porcellum puoi mettere la cravatta ma sempre porcellum rimane”
Mentre l’Italia sprofonda e la disoccupazione aumenta si pensa ad una legge per garantire la poltrona.
Roma, 06/05/2015_ 
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Leggendo alcune dichiarazioni dei Senatori PD sono rimasto sorpreso di come si cerchi di ribaltare ciò che è accaduto alla Camera. 
Innanzitutto i Senatori dovrebbero spiegare ai cittadini come mai in un momento di crisi come questo, il governo Renzi abbia preferito inserire tra le sue priorità la riforma della legge elettorale, mi domando il motivo di tanta urgenza verso una riforma che agli italiani non apporta alcun giovamento, anzi... In una situazione in cui le politiche di questo Governo nulla fanno contro la disoccupazione, il jobs act, lo dicono i numeri, è un totale fallimento, in un quadro in cui sempre più famiglie scendono al di sotto della soglia di povertà, la priorità di Renzi e del PD è fare una legge che non entra in vigore nemmeno ora, ma bensì nel 2016. Tutto ciò ha davvero del ridicolo. 

Perché pochi giorni fa il PD non ha votato a favore della discussione immediata in Senato della nostra proposta per il Reddito di Cittadinanza? Questo sarebbe un grande aiuto per le persone in difficoltà, perché si continua a bloccarla in Senato? Continuando sull’Italicum, inviterei a fare molta attenzione alla scelta delle parole, perché certamente “democrazia” non può essere per nulla accostata all’Italicum. Porre la questione di fiducia e quindi zittire tutta la minoranza non è certo democrazia, un metodo che vorrei ricordare fu utilizzato, a proposito di riforma della legge elettorale, nel 1923 con la legge Acerbo che consegnò il Paese al ventennio fascista e la legge Truffa del 1953. Attenendoci agli insegnamenti del passato, direi che questa legge “puzza” più del Porcellum. 

Con la questione di fiducia i deputati del PD sono stati ricattati con il rischio di perdere la poltrona, in questa maniera si è sacrificata la democrazia per meri interessi personali, infatti questa legge avrà ancora i capi lista bloccati, cioè scelti dai partiti e non dai cittadini e un premio di maggioranza che porterà dentro il Parlamento nominati e non certo i veri rappresentanti dei cittadini e questi sono i motivi per cui la Corte Costituzionale bocciò il Porcellum. Alla fine di tutto ciò al PD di Renzi non resta che cambiare nome e togliere la parola democratico visto che con questa legge si è toccato uno dei punti più bassi di democrazia che l’Italia Repubblicana ricordi.» 

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