La medicina
somministrata dall’Amministrazione De Donatis alla Farmacia Comunale potrebbe
produrre effetti collaterali anche gravi.
Oggi si è tenuta l’assemblea
dei soci che, in attuazione della delibera n. 92/2019 del Consiglio Comunale,
doveva mettere in liquidazione la “Farmacia Comunale S.r.l.” e nominare il
liquidatore, tuttavia sembra che sia saltato tutto e che l’assemblea sia stata
rinviata. Al riguardo, si deve osservare che appare difficile dare attuazione
ad una delibera che, tra i vari atti, trova fondamento anche in un’altra
delibera, a tutt’oggi non ancora pubblicata sull’albo pretorio e quindi non
esecutiva. Il provvedimento in parola è quello con il quale il Consiglio ha
stabilito di scegliere il modello “in house”
per gestire la Farmacia.
Purtroppo, vi sono ulteriori
problemi. La delibera 92/2019 si presta ad essere impugnata. Infatti, disponendo
la liquidazione di una società, partecipata dal Comune al 51%, essa comporta
riflessi, se non diretti, certamente indiretti sulla situazione economico-finanziaria
o sul patrimonio dell'Ente, pertanto doveva essere inserito nella stessa delibera
il parere di regolarità contabile che invece manca.
A causa di tali
criticità si può, quindi, affermare che i tempi della liquidazione non saranno
brevi, come auspicato dall’Amministrazione De Donatis. Dopotutto se sono
mancati i voti di due consiglieri di maggioranza per rendere immediatamente
esecutive le delibere o mancano dei pareri di regolarità si può solo affermare
che: “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
Nonostante i già
vistosi problemi, non finisce qui.
La cattiva gestione
della vicenda della Farmacia potrebbe avere ripercussioni ben più gravi. Il
licenziamento dei dipendenti era diventato esecutivo il 31 dicembre scorso,
mentre la posticipazione della data di licenziamento è avvenuta ai primi
gennaio. Questo fatto potrebbe costringere la Farmacia Comunale S.r.l. a
corrispondere cospicue indennità in favore dei dipendenti che hanno impugnato
il licenziamento. Se ciò dovesse avvenire, di fatto, si correrebbe il rischio
di bruciare gli utili che la Farmacia potrebbe produrre in un anno, oltre a determinare
un grave danno erariale.
Tutta la situazione è
nata male a causa di errori sia nel metodo che nel merito. Nel metodo la decisione
è tardiva, in quanto assunta solo alla fine del 2019 sprecando un anno di
tempo. Nel merito è inopportuna perché è stata scelta la gestione “in house”.
Come scritto in
precedenza l’Amministrazione De Donatis si è incartata, ed al momento sembra
che la matassa da dipanare sia sempre più aggrovigliata. Purtroppo a pagarne le
conseguenze saranno ancora una volta i sorani.
Con l’occasione si
porgono cordiali saluti.
Sora 11 gennaio 2020
Il Portavoce
Fabrizio Pintori
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