COMUNICATO STAMPA
Il centro storico di Sora, interessato dai lavori di
riqualificazione delle opere di urbanizzazione e verde pubblico nell'ambito dei
cosiddetti “Contratti di quartiere”, giace, ormai da anni, in condizioni di
completo abbandono.
Da anni infatti i
lavori sono fermi e i cantieri rimasti aperti, deturpano il contesto storico e
creano incredibili disagi e pericoli a chi, per un motivo o per un altro, ha la
necessità di transitare tra le stradine e i vicoli interessati dagli
interventi.
Continuamente i
residenti e i proprietari di locali e attività con sede nel centro storico si
lamentano per i gravi problemi che si sono trovati ad affrontare a causa di
questi interminabili lavori che avrebbero dovuto valorizzarlo e dargli una
nuova veste di decoro urbano, invece hanno finito per renderlo ancora più
degradato
(http://www.sora24.it/video-inchiesta-lavori-al-centro-storico-di-sora-e-colpa-dei-residenti-di-raffaele-sciarretta-67295.html)
(http://www.sora24.it/video-inchiesta-lavori-al-centro-storico-di-sora-e-colpa-dei-residenti-di-raffaele-sciarretta-67295.html)
Difficile ma
doveroso fare una cronistoria di questa vicenda così farraginosa, piena di
inconvenienti, di interruzioni e biblici ritardi.
I “Contratti di
Quartiere” partono da un'idea del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti che così li definisce: “I Contratti di quartiere, avviati nel 1998
con un primo programma e poi confermati con un secondo programma nel 2002,
rappresentano la più significativa linea di attività avviata dal Ministero
nell'ambito del recupero urbano.
Essi
vengono definiti programmi sperimentali di recupero da localizzare in quartieri
segnati da diffuso degrado delle costruzioni e dell'ambiente urbano e da
carenze di servizi in un contesto di scarsa coesione sociale e di marcato
disagio abitativo. Obiettivo prioritario
del programma è innescare processi di trasformazione di quegli ambiti
trascurati da operazioni di ristrutturazione urbanistica, sovrapponendo agli
interventi edilizio-urbanistici misure orientate all'incremento occupazionale e
alla riduzione del disagio sociale”.
La
novità più grande dei contratti di quartiere sta nella partecipazione dei
residenti nei quartieri interessati dagli interventi oggetto del Contratto
stesso che dovrebbero essere, insieme ai tecnici, direttamente coinvolti fin
dalla fase progettuale (http://www.bioarchitettura-rivista.it/arretrati/n37/RiqualificarePerContratto.htm).
Per quanto riguarda Sora, il più recente
stralcio di questi lavori, indicato come “Riqualificazione delle opere di
urbanizzazione e verde pubblico del centro storico - Rione S. Silvestro e Rione
Indipendenza - ricomprese nell'ambito dei contratti di quartiere II, è stato
appaltato con contratto n. 4749 del 12/05/2011, all'impresa A.T.I.: D.i.s.m.a.
S.r.l. (Roma) per un importo di € 2.270.566,00 (http://www.contrattiquartieresora.com/informazioni.html).
I lavori sono
andati avanti all'inizio a singhiozzo, a causa di vari problemi con ACEA
(lentezza negli interventi, assenza degli allacci di alcuni edifici alla rete
idrica, contestazioni rispetto a quanto stabilito con la precedente
amministrazione, ecc.) e successivamente con la ditta appaltatrice che, in fase
esecutiva, si è trovata di fronte a contingenze di cui il progetto non aveva
tenuto conto (il progetto non aveva considerato l’acqua sotterranea,
importante da prevedere in una zona
storica e per di più a ridosso del fiume Liri, gli scavi hanno fatto conoscere
poi un impianto fognario nel massimo degrado, con gli allacci privati
inesistenti e tante case ancora con i pozzi neri) ed ha dovuto realizzare così
lavori in più di bonifica che hanno portato ad un aggravio di costi; nel
frattempo tutti i cantieri si sono bloccati.
Si è resa dunque
necessaria la redazione di una perizia di variante che è stata approvata dalla
giunta comunale ma è stata poi bocciata dal Genio Civile con successiva
richiesta di ulteriore documentazione. I documenti integrativi alla perizia
sono stati redatti dai due tecnici incaricati della direzione dei lavori che
però, subito dopo, si sono dimessi dal loro incarico. Subito dopo si è dimesso
anche il Rup (responsabile unico del procedimento) e si è dovuto procedere alla
nomina di un nuovo Rup che ora dovrà riesaminare la perizia di variante,
sottoporla nuovamente al parere della giunta,
ripresentarla successivamente al Genio Civile e, eventualmente,
rinominare una nuova direzione dei lavori.
Una vicenda lunga
e farraginosa dunque, il cui esito appare tuttora avvolto nella nebbia e le cui
conseguenze stanno rendendo impossibile la vita di decine di famiglie e di
professionisti che hanno effettuato la coraggiosa scelta di continuare a far
vivere un centro storico altrimenti destinato all'abbandono definitivo.
Come sottolineato
in un precedente comunicato che gli attivisti del Meetup di Sora, (http://movimento5stellesora.blogspot.it/2014/07/i-problemi-del-centro-storico-di-sora.html)
hanno scritto dopo
una riunione chiesta dai residenti e dai commercianti del posto il 9 Luglio scorso,
per il centro storico di Sora manca purtroppo una visione d'insieme riguardo la
sua sorte e, soprattutto, la sua vocazione e le sue potenzialità.
Quando si interviene su un centro
storico, non si può non tener conto che la parte antica di una città è
costituita da stratificazioni e da sovrapposizioni di tessuto urbano ma anche
di problematiche e di ciò se ne dovrebbe tener conto fin dalla fase
progettuale! Un qualsiasi progettista che intervenga su un tessuto urbano come
questo, non può pensare che asfaltare una strada in un centro storico sia lo
stesso che farlo in un quartiere di periferia!
Il recupero del centro storico di
Sora necessiterebbe inoltre di un piano integrato per l'estensione dei servizi
essenziali, il restauro e la valorizzazione degli edifici, degli scorci
pittoreschi, delle botteghe artigiane, e dei locali tipici. Ci sono situazioni
di estremo degrado a due passi dal Corso della città che richiedono interventi
immediati. Il recupero di molte di queste situazioni di degrado potrebbe essere
anche finalizzato a rendere disponibili dei locali che potrebbero diventare
degli uffici in comune per giovani che intendono dedicarsi ad attività proprie,
i co-workers, e addirittura degli incubatori per imprese e/o cooperative di
ragazzi. O anche luoghi di aggregazione per giovani sottratti alla strada.
Inoltre sarebbe auspicabile il restauro e/o la valorizzazione di palazzi ed
edifici di pregio (Casa di Vittorio De Sica, Palazzo Branca, Palazzo Tuzi,
Palazzo Annonj), anche mediante accordi con i proprietari per delle aperture
straordinarie nell'ambito di particolari eventi.
Questo in fin dei conti era quello
che si proponevano i contratti di quartiere, per questo il comune di Sora, ha
ottenuto dalla Regione Lazio, con legge regionale n°8 febbraio 2001, n. 21 -
art. 4, comma 1°. programma innovativo
in ambito urbano denominato “Contratti di Quartiere II”, un sostanzioso
finanziamento piazzandosi al decimo posto della graduatoria tra i progetti
presentati.
Questo volevano i cittadini, questo
vorrebbero, a questo avrebbero dovuto partecipare nella logica dei Contratti di
Quartiere, invece, ad oggi, il dato di fatto è che, confrontando la situazione
attuale dei vicoli e delle strade con quella di tre anni fa, non è cambiato
assolutamente nulla, anzi, la situazione è peggiorata in quanto le recinzioni
intorno agli innumerevoli cantieri abbandonati sono diventate ricettacolo di
rifiuti di ogni genere e, deterioratesi, rappresentano un pericolo per l'incolumità pubblica.
I cittadini, che avrebbero dovuto
essere parte attiva nella formulazione delle proposte progettuali, sono
completamente tagliati fuori e ignorati nelle loro continue lamentele.
Gli attivisti del Meetup di Sora,
chiedono dunque chiarezza, in particolare chiarezza sugli aspetti economici
e sulla gestione passata e futura dei fondi destinati al centro storico di
Sora.
Chiedono inoltre che si possa
indire un Consiglio Comunale straordinario e aperto agli interventi del
pubblico, in cui, in modo chiaro e trasparente, come ogni atto pubblico
dovrebbe essere, si faccia un resoconto circostanziato e attendibile sui fondi
ottenuti per i Contratti di Quartiere, su quanto è stato speso finora, per cosa
è stato speso e da chi (Comune o ATER), su quanto si prevede ancora di spendere
e in che tempi.
I cittadini infatti non
sono più disposti ad accettare risposte tergiversanti e intoppi burocratici
siano essi effettivi o creati ad arte come rischiano di apparire queste
continue dimissioni dei tecnici coinvolti nel progetto, non sono più disposti
inoltre ad essere tagliati fuori da decisioni e azioni che condizionano
pesantemente la qualità della loro vita di tutti i giorni.
Sora 14
Febbraio 2015
La
portavoce del Meetup
Amici
del Movimento 5 Stelle Sora
Valeria Di Folco
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