Il Consiglio Comunale svoltosi lo scorso 29 marzo – purtroppo – può essere riassunto con due semplici parole: condono e superficialità.
Le modifiche introdotte dall’Amministrazione De Donatis al “Regolamento sulla pubblicità e le pubbliche affissioni” determineranno, di fatto, un condono su una materia che in passato ha suscitato vivo malcontento e polemiche per la gestione non certo esemplare. È stata introdotta la possibilità, per chi ha utilizzato impianti pubblicitari abusivi, di poter chiedere un’autorizzazione in sanatoria entro il prossimo mese di settembre. Con tale mossa – forse dettata dall’esigenza di far cassa per trovare le risorse da destinare all’ulteriore debito fuori bilancio pari a 330.000 € – ne consegue un messaggio politico deprecabile. Tale messaggio si può riassumere così: chi per anni ha fatto il furbo potrà sanare la propria posizione, con buona pace di chi ha rispettato le norme o, magari, ha chiuso l’attività perché sommerso di tasse, compresa l’imposta di pubblicità.
Se il Comune aveva necessità di risanare le casse avrebbe dovuto sanzionare i più furbi. Invece, ancora una volta la legalità deve cedere il passo ad una sanatoria.
Inoltre, sempre in merito alla pubblicità si deve rimarcare che nonostante la vigente normativa imponga di indicare la quantità degli impianti pubblicitari presenti sul territorio comunale, l’Amministrazione De Donatis non solo non è a conoscenza del numero di quelli esistenti, ma neanche quantifica quanti saranno in futuro, “limitandosi” a raddoppiare l’estensione da destinare ai cartelli pubblicitari da 1.600 m2 a 3.500 m2, rischiando di compromettere ulteriormente il decoro urbano. A chi giova un simile incremento di superficie?
Ma non è tutto. Dagli altri punti all’ordine del giorno esaminati dal Consiglio Comunale emerge una certa superficialità ed approssimazione. Ad esempio, il Piano Finanziario T.A.R.I. non contiene gli elementi minimi previsti dal D.P.R. 27 aprile 1999, n. 158. Al riguardo proprio il TAR di Latina (competente sul Comune di Sora) ha di recente accolto un ricorso proposto da un’associazione di commercianti perché la TARI era basata su un Piano troppo sintetico e privo degli elementi essenziali indicati dalla legge. Quindi tutti coloro che riceveranno il bollettino TARI potrebbero impugnarlo con buone possibilità di vedere accolta la propria istanza. E pensare che per fare un piano corretto sarebbe sufficiente seguire le Linee Guida, non certa un’impresa ardua….
Infine, la superficialità riguarderebbe anche i dati forniti dal Sindaco nel rispondere all’interrogazione sul costo del Centro Anziani. Il Primo Cittadino si è assunto la responsabilità di aver fornito in passato una cifra del canone annuo errata. Tuttavia, vi sono delle incongruenze per quanto concerne l’importo delle utenze pagate dal Comune. Queste risultano essere pari a 3.350 € annui (per luce e gas), cifra ben lontana dalle somme (19.000 € poi scesi a 10.000 €) indicate – pochi giorni prima della seduta consiliare – ai quotidiani dal Sindaco De Donatis. Perché vi sono queste differenze?
Da cittadini si pretende che chi ha l’onere di amministrare, lo faccia sanzionando chi viola le norme e non sanando tali comportamenti. Si chiede, altresì, che venga posta la massima attenzione nel redigere atti importanti come il Piano Finanziario TARI, per non esporre il Comune ad eventuali azioni legali. Infine, sarebbe opportuno fornire in maniera corretta ed esaustiva i costi del Centro Anziani gravanti sui contribuenti sorani. Non sembra una grossa pretesa considerato che è rivolta a chi si è voluto chiamare “Siamo Pronti”.
Con l’occasione si porgono cordiali saluti.
Sora, 5 aprile 2018
Il Portavoce
Fabrizio Pintori
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